Praticano il sovescio, cioè la piantumazione tra i filari in autunno di leguminose, trifoglio e altre erbe che aiutano a rigenerare i terreni arricchendoli di azoto. Quando arrivano alla fine del loro ciclo vegetativo queste piante vengono tritate e mischiate alla terra dove sono state seminate e cresciute .
L’inerbimento produce altri effetti benefici per il suolo, perché impedisce l’erosione superficiale, favorendo l’assorbimento dell’acqua da parte del terreno, ed è habitat vantaggioso per molte specie di animali e insetti, nemici naturali dei vari parassiti che infestano le vigne. Quando l’ecosistema è ricco di vita, le piante di vite si difendono da sole.
La vendemmia è fatta manualmente e le uve sono selezionate su un tavolo di cernita vibrante dove vengono scelti i grappoli migliori. La fermentazione alcolica avviene con l’utilizzo di lieviti indigeni in tini di cemento, dove, con l’aiuto di rimontaggi manuali, le uve rimangono dai 25 ai 90 giorni.
L’affinamento si svolge in grandi botti di rovere di Slavonia per 36 mesi. Dopo l’imbottigliamento i vini riposano in un ambiente a temperatura e umidità controllata.