Elenco dei prodotti per la marca Michele Perillo

La storia di Michele Perillo ci racconta della antica cultura del meridione , e qui a Castelfranci , la famiglia Perillo si è da sempre dedicata alla coltivazione della terra. Fu nonno Michele , in contrada Baiano a piantare le prime viti.

Passata la guerra, il Sud si impoverì, le campagne furono abbandonate e tutti trovarono un impiego nelle fabbriche del Nord, nella Ferrero. Ma a Michele tutto ciò andava stretto. Ritornato al paese acquistò la prima vigna e dovo un periodo dedicato a produrre uve conto terzi ; nel 1999 abbiamo la prima vendemmia.

L'azienda Agricola di Michele Perillo sorge a Castelfranci, in provincia di Avellino, in Irpinia, la patria del Taurasi.

La tenuta si snoda lungo  pendii collinari a 500 metri s.l.m, in alcuni troviamo perfino viti centenarie; altri con uno specifico clone di aglianico a “coda di cavallo”, dalla particolare  buccia molto resistente e dal colore blu intenso. 

La cantina Michele Perillo sorge a Castelfranci, in provincia di Avellino, nel cuore dell’Irpinia, zona d’eccellenza vitivinicola per la produzione del Taurasi. Michele è un vero e proprio vigneron: trascorre l’intera giornata tra vigna e cantina, con l’aiuto di sua moglie Annamaria Romano e del figlio Felice.

Il vigneto di Michele Perillo si estende per 5 ettari tra i territori di Castelfranci e Montemarano a 600 metri di altitudine e gode di una buona esposizione e di un’importante escursione termica. Le viti sono impiantate su suoli tufacei, ricchi di argilla e silice, e sono allevate a starzeta e a spalliera. Alcuni appezzamenti risalgono addirittura agli anni Trenta. Aglianico e Coda di Volpe sono i due vitigni coltivati. Le rese sono bassissime: non superano mai i 50 quintali per ettaro. Quella di Michele Perillo è un’agricoltura convenzionale, ma non invasiva. La maturazione delle uve è lenta, per via del clima freddo. E questo elogio della lentezza lo ritroviamo anche nella vinificazione in cantina. Le uve vengono fatte fermentare su lieviti indigeni in acciaio e in seguito affinate a lungo in barrique e rovere di Slavonia. Come un artigiano, Michele lascia che il vino maturi col suo tempo, senza fretta: dopo l’imbottigliamento e prima di essere commercializzati, i vini di Michele vengono fatti riposare in cantina per 8 anni. E, si sa, l’attesa ripaga.

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